Gianluca Morozzi, Dieci cose che ho fatto ma che non posso credere di aver fatto, però le ho fatte


Dieci cose che ho fatto ma che non posso credere di aver fatto, però le ho fatte
Pagine: 160
Isbn: 9788887433364
Collana: Fernandel
Data di pubblicazione: aprile 2003
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Rassegna stampa


  • «È la stessa copertina la chiave per entrare in questo libro-verità» (Nigredo, «Mucchio Selvaggio», luglio 2003)

  • «Dieci vergogne da gettare allegramente in pasto al pubblico» (intervista di Francesca Cavallari per 365 giorni in fiera, 17 agosto 2003)

  • «Un (auto)ritratto tagliente e molto poco accondiscendente» (intervista di Giancarlo Susanna per «Rai libro», 30 settembre 2003)



  • Dieci patetiche figuracce raccontate come un'autoironica confessione

    Un giovane scrittore racconta i dieci episodi più assurdi della sua vita. Letteralmente, dieci cose che non può credere di aver fatto (però le ha fatte). In una sorta di divertente e divertita confessione, l’io narrante svela di aver ordinato per posta un set per lo sviluppo del pene, di aver inseguito Bruce Springsteen a New York, di aver inviato lettere anonime al nuovo ragazzo della sua ex ed altre delizie di questo genere. Un romanzo in dieci episodi ai quali fa da controcanto la persecuzione di Raul, il prototipo delirante dell’ammiratore maniacale. Il romanzo più dichiaratamente giovanilista di Gianluca Morozzi.

    In copertina: Gianluca Morozzi con il completo bianco e rosso in una foto del 1992; a destra, Gianluca Morozzi in una foto del 2003.

    La quarta di copertina (che dice tutto in poche righe)

    «Che a pensarci bene, ogni volta che ho incontrato Bussolari Zelda poi ho fatto una cazzata. O l'avevo appena fatta. O la stavo facendo. Ma non una cazzata del tipo, vabbè, che scemo che sono stato, ve' che stupidaggine, simpatica canaglia. No, una di quelle che poi ci ripensi e ti dici Oddio, ma possibile, ma mi ricordo bene? E poi ti dici Nooo, dai, non ero io, io non farei mai una cosa come questa. Poi ci pensi meglio e ti rendi conto che, sì, hai fatto una cosa che non ci puoi credere ma l'hai fatta».
    Gianluca Morozzi
    Gianluca Morozzi è nato nel 1971 a Bologna, dove vive. Autore prolifico e estremamente generoso, per Fernandel ha pubblicato la sfilza di titoli che trovate più sotto. Di libri ne ha pubblicati quasi altrettanti per l'editore Guanda, a partire da Blackout (2004) e L'era del porco (2005).
    Anche se si considera il peggior chitarrista del mondo, suona e ha suonato in diverse cover band locali.
    Wikipedia gli dedica una voce piuttosto dettagliata.

    Come inizia

    In quel giorno di maggio un po’ a metà tra nuvole e sole c’era questo scrittore appoggiato al bancone, e questo scrittore appoggiato al bancone guardava il suo aperitivo con una smorfia che sembrava voler dire Che è ’sta roba, mestruo?
    Io bevevo il mio caffè in silenzio, non troppo in confidenza con questo scrittore alto e dai capelli grigi, e a un certo punto lo scrittore alto e dai capelli grigi si era messo a dire Guarda, a me, scrivere fa schifo. Io avevo sorriso pensando Cazzo dici?
    Lo scrittore aveva continuato, aveva detto A me scrivere fa schifo, per me è come spaccare pietre, è un lavoro, mi chiedono un romanzo di quattrocento pagine, devo appiccicare una parola a un’altra parola per quattrocento pagine, mi chiedono un racconto di cinque cartelle, devo stare attento a non superare le cinque cartelle, guarda, un lavoro, come spaccar pietre, uguale. Io avevo continuato a sorridere pensando Questo è scemo.
    E poi presentare i libri, aveva insistito lo scrittore alto e dai capelli grigi, io mi caverei un braccio piuttosto che andare in giro a presentare i libri, prendi il treno, quattro ore, arrivi in ’sto buco dimenticato da dio, ti sbattono in una biblioteca di paese davanti a cinque vecchie e tre aspiranti poeti che aspettano di farti leggere le loro schifezze, dici due boiate, prendi di nuovo il treno, quattro ore, no, ti dico, a me presentare i libri fa ribrezzo, e io lo avevo guardato come si guarda uno che ha appena detto A me se c’è una cosa che fa schifo è trombare.
    E pensavo Ma tu, fare lo scrittore, non lo sognavi da bambino? Non scrivevi raccontini di fantascienza sui quadernoni a quadretti, tu?
    E pensavo, Io a tredici anni sognavo di fare lo scrittore e di veder vincere l’ottavo scudetto. Ora ne ho trentuno. E va bene che la squadra per cui trepido difficilmente vincerà lo scudetto nel corso della mia esistenza terrena, ma un sogno su due, almeno, un sogno su due ha preso sembianze concrete, no?
    E pensavo che a me, appiccicare una parola all’altra, andare in treno dalle cinque vecchie, ragazzi, giuro, a me piace da morire [...].


  • «Succede raramente che uno scrittore diventi oggetto di culto...» (Piersandro Pallavicini, «La Stampa», 24 maggio 2003)


  • I libri di Gianluca Morozzi pubblicati da Fernandel:

    I fumetti di Gianluca Morozzi pubblicati da Fernandel: