Grazia Verasani, L'amore è un bar sempre aperto


L'amore è un bar sempre aperto
Pagine: 128
Isbn: 9788887433111
Collana: Fernandel
Data di pubblicazione: settembre 1999



«Un bar è come l'amore, è sempre aperto...»

La protagonista del primo romanzo di Grazia Verasani è un'ex cantante che ha alle spalle molti concerti e un paio di dischi. A trentasei anni, attraverso un racconto-monologo a tinte forti, si trova a fare i conti con il proprio passato e con una carriera interrotta. Ma la telefonata inaspettata di un talent scout "diverso dai soliti" la obbliga a una scelta che significherebbe rimettersi in gioco...
Copertina di Nicolino Savioli.

Grazia Verasani
Grazia Verasani, bolognese, ha esordito pubblicando per Fernandel ben tre libri: L’amore è un bar sempre aperto (1999), a cui sono seguiti Fuck me mon amour (2001) e la raccolta Tracce del tuo passaggio (2002). Prima attrice di teatro, in seguito cantautrice (ha vinto il premio Città di Recanati nel 1995), ha alcuni dischi all’attivo. Nel 2004 ha pubblicato il romanzo Quo vadis, baby? (Colorado Noir-Mondadori), da cui è stato tratto l'omonimo film girato da Gabriele Salvatores. È del 2006 il romanzo Velocemente da nessuna parte (Mondadori). Ha pubblicato come autrice per il teatro con l'opera From Medea (Sironi, 2004). Ha lavorato anche come paroliera, corista e doppiatrice.
Wikipedia le dedica una pagina.

Come inizia


Basta uno squillo a svegliarmi, e ho già la mano sul ricevitore. Con un filo di corda vocale dico Pronto e guardo con orrore le lancette rosse della sveglia che segnano le dieci. Chi mi conosce un minimo, penso, non si sognerebbe mai di chiamarmi a quest'ora che per me è ancora l'alba. Dev'essere successo qualcosa di grave, penso anche, anzi di gravissimo, se no non si spiega. Poi, piano piano, la voce mesta di Nadia comincia a sciorinare l'ultima malefatta di Mario, suo fidanzato immaginario e mio migliore amico.
Mi intrometto a fatica nel delirio chiamandola due o tre volte per nome. Un Nadia detto più forte finalmente le impone di tacere.
"Nadia" dico. "Sono solo le dieci del mattino!"
E lei, piagnucolando: "Ma io (pausa) sto male!"
"Perché", faccio io "tra due ore starai meglio? Richiamami più tardi".
Metto giù, anche se so che non riprenderò sonno; spazzo via un lieve senso di colpa grattandomi il naso e rifletto.
Non le sopporto più le pene d'amore, né le mie né quelle degli altri. Non ho più niente da dire in proposito, nessun consiglio, nessun parere. Le mie orecchie sono diventate selettive. Forse hanno fatto dei test e hanno imparato a dare ascolto solo alle cose che sono in grado di tollerare.
Chissà, magari è una conquista, un traguardo. O è che sto diventando sempre più egoista? [...]

I libri di Grazia Verasani pubblicati da Fernandel: