Elena Buia, Verso casa. Viaggio nella narrativa di Pier Vittorio Tondelli


Verso casa
Pagine: 128
Isbn: 9788887433128
Collana: Fernandel
Data di pubblicazione: ottobre 1999


Una partecipata rilettura critica ricompone il percorso letterario di uno degli scrittori più significativi della narrativa italiana recente

II questo saggio critico su Pier Vittorio Tondelli, l'autrice individua un percorso sotterraneo che accomuna la produzione giovanile di Tondelli (Altri libertini e Pao Pao) all'ultimo lirico e meditativo Camere separate. L'immagine di un Tondelli libertino e disimpegnato, restituita da gran parte della critica, viene attenuata in favore di una lettura estremamente partecipata, attenta a cogliere complessità non immediatamente evidenti.
Verso casa è diviso in quattro capitoli, che individuano i quattro nuclei più visibili e contraddittori della narrativa di Tondelli: il corpo, il collettivo giovanile, il viaggio e la scrittura. Il libro descrive dunque la contraddizione presente nella poetica di Pier Vittorio Tondelli: da un lato il tentativo spasmodico di farsi bastare la realtà, dall'altro l'ansia sotterranea di qualcosa che non ha nome.
Foto di copertina tratta dall'archivio di famiglia di Pier Vittorio Tondelli.

Elena Buia
Elena Buia vive e lavora a Roma. Con questo testo ha vinto nel 1999 il Premio Tesi di Laurea organizzato dal Centro di documentazione "Pier Vittorio Tondelli" del comune di Correggio. In seguito ha pubblicato il saggio Flannery O'Connor, il mistero e la scrittura (Ancora, 2010) e la raccolta poetica Ti stringo la mano mentre dormi (Fuorilinea, 2012).

Come inizia


Nella narrativa di Tondelli è individuabile un sentimento sotterraneo e dolente, intimo e costante che, pur nascosto dietro ai generi letterari frequentati, passando dal picaresco al giallo o alla commedia, accomuna la produzione vitalistica degli inizi (Altri libertini , Pao Pao) all'ultimo lirico e meditativo Camere separate).
L'immagine restituita da buona parte della critica contemporanea, di un Tondelli libertino e disimpegnato, si è limitata a cogliere la patina esteriore, superficiale di una scrittura che offre rimandi più complessi. Il disimpegno c'è, ma per quanto insistito e ostentato, svela necessità profonde di personaggi adolescenti, ancora incapaci di affrontare consapevolmente se stessi e la realtà. Un disagio di fondo, quello che Tondelli chiama il vischioso male, riemerge di continuo, vanificando la celebrazione di un mondo carnevalesco, distruggendo l'utopia della non-definizione, innescando meccanismi autodistruttivi.
Il corpo, la droga, il viaggio e la scrittura sono i quattro temi sviluppati in questa analisi del percorso letterario di Tondelli; quattro modalità diverse per esprimere la stessa incapacità di confronto paritario con il reale, lo stesso tentativo di fuga, di annullamento. Isolati perché ritenuti i più evidenti, questi quattro temi "forti" rimandano alla ricerca di una pienezza che, seppure di continuo mancata, rimane sempre presente e desiderata in maniera più o meno consapevole. La letteratura di Tondelli avverte la caduta, la carenza, il limite, ma anziché soggiacere tenta il salto, il tuffo bambino e speranzoso nella vita, immediatamente agito anziché pensato, e per questo spesso condannato al fallimento [...]