Carlo Grande, I cattivi elementi (storie di acqua, di aria, di fuoco e di terra)


I cattivi elementi
Pagine: 160
Isbn: 9788887433159
Collana: Fernandel
Data di pubblicazione: settembre 2000


In questo piccolo manuale di resistenza civile i cattivi elementi si ribellano al conformismo, ritrovando la propria dignità e il senso della natura.
Una ragazza lascia il paese e salpa con Greeenpeace; un bambino si ribella alla puzza che avvelena il quartiere; un insegnante lotta contro gli incubi del traffico; un'anziana contadina rifiuta per trent'anni la corrente elettrica, piegata ma non sconfitta dal disastro del Vajont.
Storie vere di schiavi in fuga dal villaggio globale.

Il libro ha ricevuto il premio Cocito-Montà d'Alba e una menzione speciale al premio Stresa e al premio Elsa Morante.

Carlo Grande
Carlo Grande ha collaborato con diverse testate, da "D La Repubblica delle donne" a "Diario" e "L'Indice", occupandosi di cultura, ambiente ed ecologia. È stato direttore responsabile della rivista di Italia Nostra, la prima associazione ambientalista nata in Italia. Dopo il suo esordio con I cattivi elementi, ha pubblicato molti romanzi di successo, fra i quali ricordiamo La via dei Lupi (Ponte alle Grazie 2002, premio Grinzane Civiltà della Montagna e Premio San Vidal), La cavalcata selvaggia (Ponte alle Grazie 2004), Terre alte. Il libro della montagna (Ponte alle Grazie 2008).

L'inizio del racconto "Aria sporca"


L’infanzia lasciò i bambini di via Vignazzola una notte. Le porte del buio si spalancarono dietro il pioppeto e un fuoco bianco salì nel cielo, volando furioso dalla periferia alle piazze del centro. Poi precipitò, come una cometa, a scuotere la terra e un condominio fra i campi, presidiato dai patetici lampi colorati di un albero di Natale. Quando l’astro si spense, dietro il cavalcavia e sulla tangenziale deserta tornò a piovere la luce gialla dei lampioni. Nella città, ingioiellata e inerme sotto la collina, calò un silenzio da finimondo.
Era una notte di dicembre, il portellone del reattore era saltato e uno squarcio sul tetto della Sydochem srl mostrava il cielo nero e freddo, rigato da una candida scia di vapori. Due tonnellate di resine sintetiche e bromuri, ribellatesi al loro destino di laminati plastici e circuiti integrati, disegnavano arabeschi fra le stelle. [...]