Michele Pellegrini, Dimissioni


Dimissioni
Pagine: 128
Isbn: 9788887433449
Collana: Fernandel
Data di pubblicazione: maggio 2004


Il romanzo scomodo di chi dà le dimissioni da tutto

Un giovane malato di ipertensione arteriosa, resistente a ogni terapia, sente che la condizione di normalità gli sta sfuggendo, in ogni senso. Abbandonato da una moglie esasperata dalla sua passione per gli sfigmomanometri, in procinto di ottenere una promozione sul lavoro che però comporterebbe un trasferimento e l’assunzione di più gravose responsabilità, innamorato della splendida moglie slava di un amico un po’ in là con gli anni, il protagonista non resiste alla pluralità di sollecitazioni emotive, dà le dimissioni da tutto e parte per un viaggio a piedi, moderno viandante in fuga sullo sfondo di una campagna lombarda devastata dai capannoni industriali e dalle villette a schiera.
Dimissioni è il romanzo scomodo di una marginalità estranea alle consuete categorie del disagio, e dal quale emergono tipi letterari di assoluta attualità. Lontani tanto dalla retorica del “barbone” quanto da quella dello “yuppie”, i protagonisti di questo romanzo sono persone apparentemente normali, eppure sempre in bilico su scelte, appunto, dimissionarie.
Dimissioni è anche il romanzo di una malattia che determina una consapevolezza di sé lontana da ogni consolatoria presunzione della malattia come “condizione creativa”.
Illustrazione di copertina di Tiberio Faedi.

Michele Pellegrini
Michele Pellegrini è nato a Trieste nel 1960 ma vive a Bergamo. Già consulente aziendale, custode di rifugio alpino, funzionario editoriale e insegnante, ormai da molti anni lavora come bibliotecario in un paese del bergamasco. Dopo aver pubblicato diversi racconti su riviste, nel 2002 è uscito per Stampa Alternativa il suo Memorie di un bambino filocinese, racconto lungo e scopertamente autobiografico. Dopo Grand Tour (Fernandel, 2003), e Dimissioni, ha pubblicato Disertori (Barbera, 2007), a cui sono seguiti Erba di neve (Galaad, 2012) e Le discese ardite (Galaad, 2014).
«Un libro vero, tanto nella struttura quanto nel messaggio che intende lanciare al lettore. Un romanzo che fa riflettere, diverte, ma lancia significativi appelli all’universo interiore di chi si confronta con la pagina» (Luigi La Rosa).

Come inizia


Il cuore batteva regolare e non troppo veloce, ma questo non vuol dire molto quando si assume mezza compressa di Tenormin – pari a 50 mg di atenololo, un betabloccante tradizionale – ogni maledetto giorno da due anni a questa parte. Tengo sul comodino un blister di Tienor, benzodiazepina che agisce dopo circa quarantacinque minuti dall’assunzione. Farsele a notte così inoltrata è un problema, perché l’effetto sedativo si esplica pienamente al mattino, cioè quando sono in ufficio o in giro per scuole e librerie. Sul comodino c’è anche la boccetta di Nifedicor gocce, un calcioantagonista per le crisi ipertensive. Te ne metti dieci gocce sotto la lingua e senti subito la benefica azione vasodilatatrice: vampate e capogiri. Se però credi di avere una crisi ipertensiva ma non ce l’hai… be’, allora sono cazzi: la sistolica ti va giù comunque di cinquanta punti. Insomma devi prima sapere che pressione hai realmente. [...]

Rassegna stampa
  • «un romanzo sulla ribellione, di grande impatto emotivo». Pickwick.it (8 giugno 2004)

  • «La malattia non si combatte» (Elio Paoloni, «Stilos», 20 aprile 2004)

  • «Misurate la pressione arteriosa...» (Gianni Paris, «Abruzzo Oggi», 6 maggio 2004)

  • «Un libro che tratta in maniera inconsueta e senza retorica il tema dell'ipertensione» («Repubblica Salute», 10 giugno 2004)

  • «Bravo Pellegrini!» (Federico Confalonieri, «LabelMag», estate 2004)

  • «L'umanità prigioniera» (Alfio Siracusano, «Stilos», 21 settembre 2004)


  • I libri di Michele Pellegrini pubblicati da Fernandel: