Alessio Schiavo, Molto a sud di Stoccolma


Molto a sud di Stoccolma
Pagine: 136
Isbn: 9788832207194
Collana: Fernandel
Data di pubblicazione: 24 settembre 2020
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«Ti prego di non piangere. Di smettere, nel caso tu abbia iniziato. Di regolarizzare il tuo respiro...»



Un’adolescente si risveglia sola e confusa in un luogo sconosciuto: un piccolo appartamento, senza finestre, anticonvenzionale, sebbene in ordine, pulito. È stata rapita – narcotizzata e rapita. Lo realizza leggendo la nota che trova vicino a sé: chi l’ha rapita ha lasciato delle minime spiegazioni. Fra queste, che la porta dell’appartamento è solida, chiusa a chiave e non è destinata ad aprirsi.
L’adolescente teme per la propria vita. Per la propria virtù – parola che tuttavia non è lei a utilizzare. La nota, le note, che numerose si susseguono, contengono delle rassicurazioni. Chi ha rapito l’adolescente non entrerà mai nell’appartamento. O almeno così scrive. Sembra la verità: i pasti vengono forniti attraverso un apposito sportello, e attraverso lo sportello vengono scambiate le note. Non sono previste altre forme di comunicazione.
Chi ha rapito l’adolescente vorrebbe destinarle un’educazione sperimentale, estremamente sperimentale. Ma a differenza del proverbiale caso svedese, tra vittima e carnefice non nasce alcuna empatia, si sviluppa semmai una sorta di duello.
Il romanzo è costituito dall’insieme delle note scritte da chi ha rapito l’adolescente. Consentono comunque di evincere in quali termini lei intervenga. Quali contromosse adotti.
Molto a sud di Stoccolma è un romanzo noir che fin dalle prime righe attira il lettore nella sua spirale claustrofobica, scritto con un linguaggio minuzioso, inquietante, mai scontato.

In copertina: Stefano Bonazzi, Mad Parade – Frame #11, composizione digitale stampata su carta fotografica (cm 100 × 80).

Come inizia

Ti prego di non piangere. Di smettere, nel caso tu abbia iniziato. Di regolarizzare il tuo respiro.
Avevo pensato di esordire semplicemente con Calmati, salvo realizzare che sarebbe risultato pretenzioso, controproducente, o persino sarcastico: calma, nella tua situazione, non puoi esserlo. Ho quindi deciso di pregarti almeno di sembrarlo… Forse risulta sarcastico questo mio secondo paragrafo. Rimedierò con il terzo.
Non subirai nessun male. Nessuno, al di là di una temporanea – temporanea – limitazione della libertà di movimento – peraltro, se tale limitazione un male debba effettivamente considerarsi, mi riserverei di discuterlo in seguito. Non subirai nessun male fisico, ecco, e in particolare nessuno di carattere sessuale – sessuale. Io, nella tua situazione, suppongo che innanzitutto questo desidererei sapere. Naturalmente, al momento non hai motivi per fidarti di me. Ne hai anzi per non farlo. Ebbene, in attesa che io ti dimostri la mia affidabilità, ti prego di fidarti, di credermi, per il motivo che ti è più d’aiuto del contrario.
Se ritieni, aiuto chiamalo. Urla. Ma, a sentirti, ci sarei io soltanto. [...]


Alessio Schiavo in una foto della presentazione al Museo Leone di Vercelli
Alessio Schiavo (1980) vive a Oleggio (NO). Laureato in economia e commercio presso l’Università degli Studi del Piemonte Orientale, lavora per lo stesso ateneo. Molto a sud di Stoccolma è il suo romanzo d’esordio.

Rassegna stampa
  • «Il primo romanzo di Alessio Schiavo» (Segnalazione su Freenovara.it, 7 settembre 2020)

  • «Nessuna empatia fra la vittima e il suo carnefice» (Patrizia Debicke, Libroguerriero.it, 23 settembre 2020)

  • «Un plauso a Fernandel che ha scelto un autore nuovo e un romanzo originale» (Morena Fanti, morenafanti.wordpress.com, 6 ottobre 2020)

  • «Un’opera affascinante che difficilmente ci si aspetterebbe da un esordiente» (Stefano Bonazzi, Il loggione letterario.it, 7 ottobre 2020)

  • «Indubbiamente una prova d’autore originale, ben lontana dagli impianti di altri romanzi i cui registri narrativi cedono a ritmo e adrenalina e magari sacrificano l’introspezione dei personaggi» (Roberto Mistretta, Milanonera.com, 7 ottobre 2020)

  • «Un esordio molto promettente, un romanzo che convince fin dalle prime righe» (Annamaria Trevale, Sulromanzo.it, 14 ottobre 2020)

  • «Una storia secca, scomoda e sporca che racchiude dentro le sue pagine un duello molto più vicino a noi di quanto la trama, ad una prima occhiata, possa suggerire» (Gaudenzio Schillaci, thrillernord.it, 17 ottobre 2020)

  • Intervista all'autore (Diego Alligatore, meloleggo.it, 16 novembre 2020)

  • «Un finissimo duello psicologico. Maestoso» (Gabriele Ottaviani, convenzionali.com, 19 novembre 2020)

  • «Un noir? Riduttivo. Un thriller psicologico? Non propriamente. Molto a sud di Stoccolma è qualcosa di più e di diverso» (Marco Milani, librandomagazine.it, 26 novembre 2020)

  • «La mia passione per la lettura è diventata necessità di scrivere» («Il Cittadino Oleggese», 4 dicembre 2020)

  • «Un duello tra vittima e carnefice in una spirale claustrofobica» (Gaia Matteini, «Corriere Romagna», 6 dicembre 2020)

  • «Rapimento "molto a sud di Stoccolma"» («Corriere di Novara», 7 dicembre 2020)

  • «Una scrittura complessa in grado di trasmettere il disagio» (Simona Latorrata, mangialibri.com, 16 dicembre 2020)

  • «Il rapitore chiude la ragazza in uno scantinato e le fa intraprendere un percorso culturale che prevede la lettura di una selezione di capolavori, l’ascolto di opere classiche, e la visione di film cult» (Valentina Marcoli, Pulp Libri, 2 gennaio 2021)

  • «Un romanzo noir scritto ad arte, con un linguaggio ricercato ma allo stesso tempo mai tedioso» (Nicoletta, Zebuk.it, 3 febbraio 2021)

  • «Leggere questo libro è un po' come ascoltare uno sconosciuto che parla al telefono» (Anna Ceoloni, «La Sesia», 5 febbraio 2021)

  • «Un libro diverso. Che non strizza l’occhio al lettore, quindi coraggioso» (Remo Bassini, «Il Fatto Quotidiano», 9 aprile 2021)