Ludovico Landolfi, Fuga dal settimo piano


Fuga dal settimo piano
Pagine: 144
Isbn: 9788832207217
Collana: Fernandel
Data di pubblicazione: 12 novembre 2020
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«L’arte di assecondare il prossimo è la prima cosa che si impara in un ospedale psichiatrico»



La casa di cura Villa Quercia è un ospedale psichiatrico che si sviluppa su otto livelli. Al piano terra vi sono gli uffici e l’amministrazione, mentre ai piani superiori sono ricoverati i pazienti, suddivisi secondo un criterio piuttosto semplice: al primo trovano posto i casi meno gravi, e man mano che si sale la gravità della malattia aumenta. Se il disturbo peggiora si viene trasferiti a un piano superiore, se migliora, a un piano inferiore.
Attraverso una serie di malintesi che lo portano suo malgrado a risalire di reparto in reparto fino al settimo piano, il protagonista di questo breve romanzo umoristico, ispirato al racconto di Dino Buzzati Sette piani, incontra una varietà di personaggi eccentrici con i quali progetta di evadere dalla struttura: c’è Uanduele, che non parla; Valeria, che crede di trovarsi sul Cammino di Santiago; Giovanni Leporale, fermamente convinto di essere morto; Vittoria Grifone, che ha inventato e messo in pratica un metodo per accrescere l’ansia a dismisura, persuasa che doni alla pelle lucentezza ed elasticità; la signorina Giroldini, che accudisce due mandarini; Antonino, che parla ininterrottamente al telefono; il professor Frikell, abile ladro di canarini; Luca Salvatore Pistone, che ha fondato una dottrina religiosa nota come iperventilazionismo…
Riusciranno, il protagonista e la sua strampalata compagnia, a fuggire dal rigore e dall’austerità di Villa Quercia?

Come inizia

Non sono un uomo di lettere. Sono un rigattiere. E, va da sé, nel mio lavoro mi capitano per le mani gli oggetti più improbabili. Eppure, devo riconoscere, questo diario li supera tutti. L’ho rinvenuto dentro un vecchio baule, sepolto in un sottoscala fra stoviglie polverose, vestiti malandati e ogni sorta di mobilio. Dimenticato per un paio di decenni. L’anziano padrone di casa mi ha riferito di aver trovato il manoscritto, a sua volta, quando lavorava come buttafuori in un locale in stile portoghese – se esiste, uno stile portoghese. Quanto alle circostanze del suo ritrovamento, posso dire che furono insolite.
È l’alba del sei marzo. Fuori dal Bairro Alto scema lentamente la baldoria della notte di carnevale e gli ospiti mascherati si avviano, alcuni barcollando, verso casa. Il buttafuori nota un quaderno abbandonato sui gradini dell’ingresso, sotto la grande insegna un po’ kitsch a forma di baccalà. Lo raccoglie. Scorre velocemente le pagine, fino all’ultima, per scoprire che il racconto si interrompe precisamente in quel luogo e in quel momento: sui gradini dell’ingresso del Bairro Alto, all’aria del mattino, il sei di marzo, dopo la notte di carnevale…
Ho deciso di pubblicarlo a mie spese. Del resto, non saprei davvero come rintracciare l’autore. [...]
Ludovico Landolfi
Ludovico Landolfi è nato nel 1981 e ha vissuto fra Roma e Cesenatico. Diplomato in cucina, laureato in Lettere moderne, ha frequentato a Roma un master in grafica editoriale e ha lavorato come art director in diverse agenzie di comunicazione. Nel 2012 ha fondato PopTheQuestion, un’azienda di cartotecnica avanzata che produce libri e biglietti in formato pop-up. Fuga dal settimo piano è il suo primo romanzo.

Rassegna stampa
  • «Il mio romanzo sulla fuga da un ospedale psichiatrico, con sette piani pieni di matti» (Giacomo Mascellani, «Il Resto del Carlino», 12 novembre 2020

  • «Una narrazione veloce e asciutta che dà vita a un racconto animato da un immaginario grottesco e malinconico» (Gaia Matteini, «Corriere Romagna», 17 novembre 2020

  • «I pazienti si muovono tutti in un contesto che è sia ascensionale che ciclico: mentre si sale fisicamente verso i piani alti, la narrazione interna è costruita secondo una fitta rete di richiami: situazioni, storie, personaggi, si ripetono seguendo uno schema...» (Marianna de Falco, eroicafenice.com, 9 dicembre 2020)

  • «Un piccolo grande gioiello scritto con il cuore» (Loredana Cilento, Mille splendidi libri e non solo, 16 dicembre 2020)

  • «Credo moltissimo nel valore dell’amicizia, dalla sofferenza mentale possiamo salvarci solo grazie a un amico. Questo è il mio messaggio» (Katia Tamburello intervista Ludovico Landolfi, caos-cultura.ch, 8 febbraio 2021)