Federico Platania, La distanza del cielo. Un atlante beckettiano
Pagine: 168
Isbn: 9788832207286
Collana: Fernandel
Data di pubblicazione: 25 marzo 2021
Leggi le prime pagine
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Collana: Fernandel
Data di pubblicazione: 25 marzo 2021
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Federico Pacifici è considerato uno dei massimi esperti di Samuel Beckett. Il giorno precedente a un convegno, mentre si trova in visita a Cooldrinagh, la casa di Dublino in cui lo scrittore nacque e trascorse la sua infanzia, riceve una telefonata che lo costringe a una partenza improvvisa. Comincia così un viaggio attraverso i principali luoghi beckettiani, un percorso che lo obbligherà a fare i conti con alcuni eventi drammatici della sua vita, in primo luogo l’improvvisa scomparsa della figlia, di cui non ha più notizie da anni.
In questo viaggio le vicende di Federico Pacifici si alterneranno a quelle dello scrittore irlandese, in un percorso fisico e biografico in cui la vita di Samuel Beckett esce dalle pagine e si intreccia con quella del protagonista, in un’intima parabola di risoluzione personale.
Federico Platania (Roma, 1971) è l’ideatore e il curatore del sito samuelbeckett.it, dedicato allo scrittore irlandese, divenuto negli anni punto di riferimento per gli appassionati di Beckett in Italia. Dopo aver partecipato a saggi collettivi e aver tenuto interventi su Beckett all’Accademia di Belle Arti di Macerata, all’Accademia di Brera e al San Patrizio Livorno Festival, con La distanza del cielo Platania rielabora la grande quantità di informazioni raccolte negli anni.
Federico Platania ha esordito nel 2006 con la raccolta di racconti Buon lavoro, a cui sono seguiti i romanzi Il primo sangue (2008) e Bambini esclusi (2012) e, nel 2013 per l'editore Gallucci, Il Dio che fa la mia vendetta.
Wikipedia gli dedica una pagina.
Federico Platania ha esordito nel 2006 con la raccolta di racconti Buon lavoro, a cui sono seguiti i romanzi Il primo sangue (2008) e Bambini esclusi (2012) e, nel 2013 per l'editore Gallucci, Il Dio che fa la mia vendetta.
Wikipedia gli dedica una pagina.
Come inizia
A Cooldrinagh, per la prima volta. La siepe di cinta racchiude i larici come nelle foto che ho visto tante volte. Accanto al cancello nessuna targa ricorda a chi passa di qui – anche se Kerrymount Avenue non è propriamente una strada di passaggio – l’ingombrante inquilino del passato.Per alcuni minuti mi limito a guardarmi intorno. Faccio sempre così quando arrivo in un luogo di qualche importanza storica. Mi guardo intorno. Più che il luogo stesso – o quel che ne rimane – mi incuriosiscono i dintorni. Cosa si vede da qui? Era questa la strada che Samuel Beckett vedeva quando usciva dal cancello? Era davvero questa, o nel frattempo è già cambiata in modo irrecuperabile? L’asfalto, il colore della staccionata che delimitava le proprietà, l’ombra del ramo di un faggio o un edificio indefinito all’orizzonte. Erano così anche allora?
Ho sempre invidiato le persone che hanno un’immaginazione visiva, la capacità di ricostruire il disegno completo a partire dai dettagli. Da un cippo polveroso un intero tempio, da un basso perimetro di pietra l’imponenza delle mura cittadine. Quando due anni fa visitai Delfi non vidi altro che massi sbreccati e erba bruciata dal sole. [...]
Rassegna stampa
I libri di Federico Platania pubblicati da Fernandel
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