Michela Tilli, Delle donne non facesti menzione


Delle donne non facesti menzione
Pagine: 280
Isbn: 9788832207392
Collana: Fernandel
Data di pubblicazione: 10 giugno 2022
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«Quando si diventa trasparenti non è sufficiente andarsene. Bisogna urlarlo fino a far tremare le pareti».


Romanzo secondo classificato al Premio Brianza 2022

In un famoso racconto poetico di Muriel Rukeyser, Edipo chiede alla Sfinge perché non abbia riconosciuto la propria madre nella donna che ha sposato. «Perché la tua risposta era sbagliata», gli dice la Sfinge. «Quando ti ho posto il quesito, che cosa cammina con quattro gambe al mattino, con due a mezzogiorno e con tre alla sera, tu hai risposto “l’uomo”. Delle donne non facesti menzione». «Ma quando si dice l’uomo si intendono anche le donne», protesta Edipo, «questo lo sanno tutti». «Questo lo pensi tu» gli risponde la Sfinge.
Erica è una donna di quarant’anni che decide di lasciare il marito e i figli per ricominciare daccapo. Per due settimane ha creduto di avere poca vita davanti a sé a causa di una diagnosi sbagliata. Poi le hanno restituito un futuro, ma lo sguardo ingenuo di un tempo è perduto. Per i figli e per tenere in piedi la famiglia ha sacrificato ogni sua aspirazione, mentre il marito la tradiva. Adesso si è come risvegliata e non riesce più a fingere: l’ipocrisia sulla quale si fondava la sua esistenza è finita.
Bisogna ripartire da zero, ridando linfa ai desideri messi da parte dopo la nascita di due figli, e ricostruendo i rapporti all’insegna dell’autenticità. Ora nei suoi pensieri e nelle sue giornate si affacciano uomini, amiche, colleghi, e un padre da cui si era allontanata e con il quale potrà riscoprire la tenerezza e la memoria della madre che non c’è più. Anche la sua città, Genova, la sorprende a ogni passo, mentre vaga ebbra della nuova libertà di cui dispone.
Ma lasciare la casa dove dormono i propri figli è un atto lacerante per un genitore. Su una madre, poi, pesano secoli di pregiudizi. «Se questa donna fosse un uomo sarebbe solo un uomo che se ne va, un caso dell’universale», scrive Michela Tilli. «Ma quest’individuo è una donna, e quindi pensate di sapere molto di lei: l’universale si è già ristretto. E non solo è una donna: è una madre. Una madre che se ne va: serve altro per emettere un giudizio di condanna?»
Copertina di Stefano Bonazzi

Come inizia

Non morirò. E invece morirò, come tutti, è solo una questione di tempo. Però io, per due settimane, ho creduto di avere soltanto sei mesi di vita. Oggi mi hanno detto che si sono sbagliati: hanno invertito due cartelle e non sono io la paziente con i giorni contati. Non ho più una data di scadenza.
Il parcheggio della clinica di Albaro si protende tra due palazzi come un loggione con vista sui tornanti e sul mare. Mentre mi incammino lungo il parapetto, i riflessi sui finestrini mi seguono con lo sguardo come tanti girasoli. Vago tra le automobili in cerca della mia vecchia Panda. Mi vedo al centro dell’universo, sempre più piccola. Un rettangolo d’asfalto, Genova una striscia schiacciata dai monti, lo stivale che s’allunga, la Terra una palla verde e blu, un puntino nel nero più profondo. Guardo in alto e il cielo mi dà le vertigini. Il volteggiare di un’ala di gabbiano mi piega le ginocchia.
In queste due settimane, mentre credevo di essere agli sgoccioli, gli oggetti hanno perso i loro contorni netti e la vita ha smesso di sembrarmi una cosa tanto seria. Un giorno mi sono ritrovata con una cipolla in mano e ho pensato, in piedi in cucina, che gli esseri umani non sono molto diversi dalle cipolle. Non è un gran problema per nessuno, nell’universo, se una vita finisce. La morte è solo un passaggio da uno stato all’altro. La nostra individualità un trucco, nel peggiore dei casi un malinteso. E in questo le cipolle fanno una figura migliore della nostra. Sono, in un certo senso, più dignitose. [...]
Michela Tilli Michela Tilli in una foto presa dal sito Zebuk.it
Michela Tilli è nata a Savona e vive a Monza. Dopo aver esordito per Fernandel con due romanzi che ne hanno messo subito in luce le qualità letterarie (La vita sospesa e Tutti tranne Giulia), ha pubblicato tre libri con l’editore Garzanti: Ogni giorno come fossi bambina (2015), Basta un attimo (2017) e La settima promessa (2020).

Rassegna stampa
  • «Ripartire da zero» (Dario Lessa, «Lei Style», giugno 2022)

  • «Di fronte a una scoperta che rischia di annientarla, Erica riesce a capovolgere la situazione, senza subirla ma contrattaccando, mostrando quanto ciò che si dà per scontato sia, oltre che necessario, faticoso per chi è costretto a farsene carico» (Ilsaporediunlibro.com, 10 giugno 2022)

  • «La tenace e ingenua Erica rappresenta a pieno titolo le tante donne che ancora oggi lottano contro i pregiudizi» (Francesco Palombo, paginecuriose.it, 10 giugno 2022)

  • «Tematiche complesse percepite ancora oggi come dirompenti» («Il Cittadino», 23 giugno 2022)

  • «In cerca di una nuova vita» (Eleonora Molisani, «Tu Style», 28 giugno 2022)

  • «Oltre il femminismo» (Michela Vittorio, «La lanterna», luglio 2022)


  • «Viviamo come se avessimo a disposizione tutto il tempo del mondo, ma non è così» (Paola Rambaldi, libroguerriero.com, 5 luglio 2022)


  • I libri di Michela Tilli pubblicati da Fernandel: