Gianluca Costantini, Diario di un qualunquista


Diario di un qualunquista

Radio e tv


  • Intervista a Radio Città del Capo (26 maggio 2007)

  • Pagine: 160
    Isbn: 9788887433807
    Collana: Illustorie
    Data di pubblicazione: 15 marzo 2007


    Tre anni di politica internazionale reinterpretati da un grande disegnatore



     Ma i disegnatori non erano dei qualunquisti? Persone incapaci di interessarsi seriamente alle vicende del mondo e altrettanto incapaci di raccontare la politica e la vita sociale? Con questo titolo provocatorio Gianluca Costantini raccoglie 150 tavole illustrate nelle quali si raccontano alcuni episodi degli ultimi tre anni di politica internazionale; tre anni di storie, di notizie, di immagini e di parole. Con tratti secchi, puliti e nervosi l’autore analizza fatti salienti e vicende minime, passando per l’Iraq, Haiti e Tuzla. Dal sequestro di Clementina Cantoni alle contraddizioni della politica italiana, Costantini disegna un presente in cui l’uomo comune è ancora vittima della violenza e dell’odio, e costantemente a rischio di manipolazione mediatica. Un mondo in cui la globalizzazione dei mercati si realizza nella sistematica violazione dei diritti umani, e sempre per le stesse meschine ragioni di potere.
    Un utile annuario per tutti gli smemorati.
    Introduzione di Daniele Brolli.



    Rassegna stampa

    «Istantanee che passano in rassegna molte notizie» (Francesco Boille, «Internazionale» 9/15 marzo 2007).

    "Un qualunquista etimologico, che rifiuta di partecipare a dispute che tengono lontana la verità del mondo": così scrive Daniele Brolli nella prefazione del libro.
    Diversamente dallo splendido Vorrei incontrarti, l'opera precedente di Costantini, qui il tratto fuggevole dell'autore parla dei gravi avvenimenti che affliggono il mondo. Suddivise per temi, queste istantanee grafiche di una pagina passano in rassegna molte notizie, più o meno trascurate, dell'ultimo triennio. Spicca la sezione "Vademecum in stile fascista": piccoli segni, grafici e non, rivelano quanto beceraggine fascista sia dissimulata nell'italianità contemporanea. E il guizzante disegno dell'autore aiuta a fissare meglio la verità.

    «Sarà vero che i fumettisti sono qualunquisti?» (David Vecchiato, «Repubblica XL», febbraio 2007).

    Sarà vero che i fumettisti sono qualunquisti? A quanto pare no. Da Joe Sacco alla Satrapi abbiamo la prova che molti autori usano il fumetto proprio per raccontare la realtà. In queste 150 tavole raccolte in volume da Fernandel l'autore ravennate fa il punto su 3 anni di politica internazionale attraverso i commenti visivi che ha postato sul suo sito e sul blog. Una lettura piacevole per non dimenticare chi siamo e cosa ci accade intorno.

    «Produrre in tempo reale rapidi commenti visuali a fatti politici e di cronaca» (Vittore Baroni, «Pulp», marzo-aprile 2007).

    Tra le molte iniziative guidate da Costantini, art director della rivista “Inguine” e instancabile organizzatore di mostre ed eventi legati al nuovo fumetto internazionale, c’è il progetto Political Comics portato avanti dal sito http://politicalcomic.blogspot.com. L’idea è quella di produrre in tempo reale rapidi commenti visuali a fatti politici e di cronaca, mettendoli subito in circolo. Non vignette di “satira politica”, genere ormai in gran parte usurato e conformato al potere, bensì fatti minimi o rilevanti isolati e universalizzati in una sorta di meta-giornalismo grafico, che in modo inedito e spiazzante (oltre che schierato) ci mette di fronte a ingiustizie e violenze del mondo globalizzato. Il “diario” raccoglie 150 disegni del ravennate, che nel sito è però già affiancato da un nutrito numero di fumettisti e illustratori (l’intenzione è di produrre ogni anno un volume riassuntivo). Lette di seguito, le tavole spigolose e dirette, in cui come annota Daniele Brolli nell’introduzione il segno grafico si trasforma in parola e il lettering diventa disegno, compongono un’indignata e agghiacciante panoramica sulla nostra contemporaneità, scandita da soprusi, tragedie e assassini di quanti “dicevano la verità”. Alla faccia di chi abitualmente accusa di qualunquismo i cultori dell’arte sequenziale.

    «C’è qualunquista e qualunquista» (Manuel Graziain, «Rumore», aprile 2007).

    C’è qualunquista e qualunquista. Sembrerà un’affermazione un po’ buttata li, ma pensandoci bene, tant’è.
    Gianluca Costantini ne è una delle tante varianti e Daniele Brolli lo secca subito nella lucida prefazione: “Un qualunquista etimologico, che rifiuta di partecipare a dispute che tengono lontana la varietà del mondo.”
    L’artista ravennate fotografa ciò che vede, sente, annusa i n rigoroso bianco e nero proprio come la realtà che ci circonda. Il suo tratto nervoso da ragazzino che ha passato qualche annetto in riformatorio gronda di urgenza, ma più del tratto colpisce il peso del lettering che sembra violare ognuna delle 150 tavole presenti. Ci entra dentro masticandogli le interiora per farsi esso stesso disegno. Ritratti cristallizzati di personaggi più o meno celebri da Ho Chi Minh a Rodolfo Graziani, da Francois Mitterand a Ettore Muti, passando per Junichiro Koizumi. Appena sei tavole per un “vademecum di stile fascista”, più esplicativo di un tomo di 1000 pagine, che termina con il Duce in braghe corte e racchetta da tennis mentre il paese era letteralmente in mutande. Altre sei per Annalena Tonelli, uccisa in Somalia “perché diceva la verità”. Seguono “48 ore su yahoo news” in cui si saltella (e si salta) tra le mine dell’Iraq e la striscia di Gaza, fino ad arrivare all’avanspettacolo puro delle elezioni del 2006: Camillo Ruini, Romano Prodi, Fausto Bertinotti, Roberto Calderoli, il Papa tedesco, il governatore Mario Draghiraffigurati come i fantocci del Bagaglino. Dopo esserci turati il naso, riprendiamo fiato con “Icone” diversissime tra loro, da Enzo Baldoni a Johnny Ramone. Infine si plana sui cieli di Cuba, Haiti, Ruanda, USA, Pakistan, Palestina, Kosovo, Colombia, ecc… per registrare storie assurde e dolorose da un satellite privilegiato, quello della memoria.
    Questo è soltanto il numero 0 del progetto political comics, ma io sto già facendo il conto alla rovescia per la prossima uscita (in libreria a novembre 2007).

    «Qualunquista ravennate. Il volume di Gianluca Costantini per il nuovo progetto di “Political Comics”» (Corriere di Romagna, 3 febbraio 2007).

    Ma i disegnatori non erano dei qualunquisti, persone incapaci di interessarsi seriamente alle vicende del mondo? Con questo titolo provocatorio Gianluca Costantini raccoglie 150 tavole illustrate nelle quali si raccontano alcuni episodi degli ultimi tre anni di politica internazionale; tre anni di storie, di notizie, di immagini e di parole. Con tratti secchi, puliti e nervosi l’autore analizza fatti salienti e vicende minime, passando per L’Iraq, Haiti e Tuzla. Dal sequestro di Clementina Cantoni alle contraddizioni della politica italiana, Costantini disegna un presente in cui l’uomo comune è ancora vittima della violenza e dell’odio, e costantemente a rischio di manipolazione mediatica. Un mondo in cui la globalizzazione dei mercati si realizza nella sistematica violazione dei diritti umani, e sempre per le stesse meschine ragioni di potere. Introduzione di Daniele Brolli. Il Diario di un qualunquista (Collana Illustorie, 160 pagine, 12 euro in libreria dal 20 febbraio) è il numero zero del progetto “Political Comics”, una serie di volumi a cadenza annuale che anno dopo anno raccoglieranno le riflessioni sui fatti politici italiani e internazionali di altri disegnatori “qualunquisti”. Gianluca Costantini è nato nel 1971, vive e lavora a Ravenna. “Le immagini del Diario di un qualunquista – dice – sono tratte da un reportage sull’animo umano, fatti di cronaca internazionale, istantanee scattate dalla mia macchina immaginativa, cercando di conseguenza un resoconto crudo degli eventi che sconvolgono ampie zone del globo terrestre. La vignetta può davvero riuscire a raccontare la realtà con la stessa efficacia della cronaca di un giornalista? Certo non c’è nessuna differenza. Come diceva Bruno Munari, “Le forme d’arte possono essere infinite”, e anche i modi di raccontare. il fumetto è un medium potentissimo che unisce la parola e l’immagine, si può raccontare qualsiasi cosa. Cosa spinge un disegnatore a dar così tanto risalto ai fatto politici italiani e internazionali? Se la politica è una scelta il mio lavoro è una presa di posizione cosciente, radicale, senza possibilità di compromesso con la realtà e tutte le dinamiche che nella realtà di sviluppano.

    «Un diario per gli smemorati che ripercorre la nostra storia recente » (Alessandra Modica, www.flashfumetto.it, 21 marzo 2007).

    Da poco è in libreria Diario di un qualunquista il libro tratto dal blog di Gianluca Costantini. Ma Diario di un qualunquista non è solo un blog che diventa libro. E’ molto di più. E’ un diario per gli smemorati che ripercorre la nostra storia recente attraverso dei disegni che si prolungano con le parole che a loro volta diventano un tutt’uno con essi, i quali ne estrapolano la forza, le rappresentano e ne implementano la pesantezza. Già, perché sono fatti pesanti quelli raccontati con un pizzico di ironia da Gianluca Costantini, eventi che vorremmo quasi dimenticare, verità nascoste che i media ci aiutano a cancellare il più presto possibile dalla nostra mente.
    Si parla infatti di morti in nome della verità (e colpisce molto, come afferma Brolli nella prefazione, la giustificazione data all’uccisione di alcuni giornalisti – come Asaad Kadhim o Rowell Endrinal o ancora James Miller - “diceva la verità” ) di fascismo, di Iraq, di Usa, di Haiti, di Ruanda… e implicitamente del modo in cui i mezzi di comunicazione e i Governi manipolano le informazioni, che ci arrivano talvolta distorte, incomplete.
    Non c’è però rassegnazione o pessimismo in questo lavoro, solo desiderio di mostrare, anche attraverso un titolo così provocatorio, che tutto viene a galla prima o poi, e che non sempre i disegnatori sono dei superficiali o delle persone incapaci di illustrare la realtà e la politica nazionale e internazionale.
    Un libro da conservare come promemoria, per non lasciare che il passato scompaia, e nulla soprattutto il numero zero del progetto “Political Comics”, che sarà composto da una serie di volumi a cadenza annuale che anno dopo anno raccoglieranno le riflessioni sui fatti politici italiani e internazionali di altri disegnatori “qualunquisti”.


    I libri di Gianluca Costantini pubblicati da Fernandel: