Agata Tamburini Pigozzi, Memorie di una parrocchia: Sant’Apollinare in Classe

Memorie di una parrocchia
Pagine: 152
Formato: cm 17 × 24
Collana: Fernandel Scientifica
Data di pubblicazione: 1 marzo 2011



La famosa basilica di Sant’Apollinare qui non è l’insigne monumento, né la meta di una gita turistica, ma la chiesa della gente di Classe. Quasi un secolo di vita della parrocchia ricostruito dalle carte d’archivio e dalle memorie di chi vi ha vissuto.

«Il mio rapporto con la parrocchia di S. Apollinare è di vecchia data. Quando andai a vivere a Classe ero bambina, facevo la quarta elementare e Don Guberti, il Signor Arciprete, era sulla sessantina. Lo ricordo alto, dal portamento eretto, il viso serio e mite come quello di sant’Apollinare nel mosaico. Ogni domenica ascoltavo dalla sua bocca la spiegazione del Vangelo, anche se non ne comprendevo ancora la lettura, che era in latino. Ricordo intensamente i dolci pomeriggi di maggio: noi ragazze, in attesa della funzione del rosario, sostavamo sulla panchina nel piazzale della chiesa e l’Arciprete in piedi, un po’ discosto, osservava pazientemente noi e i giochi dei ragazzini. Per vent’anni mi sembrò sempre uguale e non ebbi, allora, curiosità della sua vita e del suo essere parroco...»

Nata a Ravenna nel 1929, Agata Tamburini Pigozzi ha insegnato lettere nella scuola media per un trentennio. Dopo il pensionamento ha potuto coltivare il suo interesse per la storia locale, come storia dei “propri” luoghi.
Nel 1993 ha pubblicato Le sorprese di un archivio. Per una storia del Borgo San Rocco (Ravenna, Capit), storia della parrocchia ravennate di San Rocco – la sua parrocchia, la parrocchia dei suoi genitori e dei suoi nonni – riscoperta indagando nelle carte dell’archivio, e C’era una volta un convento… Storia della Chiesa e del Convento di S. Mama a Ravenna (Ravenna, Cassa di Risparmio), ricerca sull’insospettato passato dell’orto che confinava con la sua casa di bambina. Ora, con questo Memorie di una parrocchia: Sant’Apollinare in Classe, ritorna al luogo della sua adolescenza e giovinezza, a Classe, dove per vent’anni fu una degli abitanti delle palazzine dello zuccherificio.