Francesca Violi, Un anno a Casale Nuovo

Sulla spiaggia


Come ogni mattina da quando ci siamo trasferiti qui accompagno Mattia all'asilo e poi scendo a piedi, lungo il fiume, fino alla spiaggia di Cassale Marina. Me l'ero ripromesso quando ancora stavamo in città e davvero lo faccio tutti i giorni, tranne qualche volta che piove. Ci sono venuta pure oggi, anche se al pomeriggio devo andare all'ospedale: mi fanno il raschiamento. Il ginecologo dice che nelle prime settimane è frequente che una gravidanza si interrompa spontaneamente, che il prodotto del concepimento (così dice) ad un certo punto semplicemente smetta di svilupparsi. Così.
Alla spiaggia io ci sono venuta lo stesso: di solito guardo le onde che fanno su e giù sulla ghiaia e non penso più a niente. Però oggi non funziona granché. Ho raccolto una conchiglia beige per Mattia che fa collezione: le valve sono ancora attaccate in un punto, come le ali di una farfalla, e dentro sono rosa e lisce. Una cosa che non mi spiego è che ho capito subito di essere incinta, ben prima del test, e invece non mi sono proprio accorta quando lei è andata via. Cioè non so se era una lei, ma volevamo tanto una femmina e Carlo diceva, ridendo, Se invece è un maschio non gli verrà la crisi d'identità, dopo tre mesi a sentirsi chiamare Sofia? Perchè io le parlavo sempre, Sofia, Sofia, fino alla visita di ieri: da circa dieci giorni, sembra, parlavo da sola. Mattia e Sofia, era carino. Già.
L'intervento è alle quattro, mi accompagna Carlo.
Sullo scoglio una carcassa di granchio è assalita dai moscerini. L'avrà lasciata un gabbiano.
Mi pizzicano le palpebre. La lancio in mare la conchiglia, scusa Mattia. Scende piano, ondeggiando. Si appoggia sul fondo ghiaioso e presto non si vede più, un po' per il movimento dell'acqua un po' per le lacrime. Domani credo proprio che non verrò.

© aprile 2010 Francesca Violi